La persona non è morta da più di 9 mesi, l’idea di Andrea Di Meglio è che la gamba fosse del fratello Giuseppe scomparso nel 2015
Un mistero avvolge i resti di un arto maschile rinvenuti sulle spiagge della Licinella di Capaccio Paestum e Santa Maria a Ricadi. L’esame autoptico rivela che appartengono a un uomo bianco deceduto da non oltre 9 mesi, Si attende il Dna.
L’arto ritrovato a Capaccio
Il 3 marzo scorso, un turista tedesco ha rinvenuto sulla spiaggia di Licinella a Capaccio Paestum un arto umano mutilato, un piede destro ancora calzato con calzino e scarpa. L’esame autoptico eseguito ad inizio settimana dal medico legale presso l’ospedale di Eboli ha svelato che i resti appartengono a un uomo di razza bianca deceduto da non oltre 9 mesi.
Le indagini
I reperti ossei, il calzino e la scarpa saranno ora inviati al laboratorio del Ris di Roma per l’estrazione del dna, che verrà poi inserito in idonee banche dati per cercare di identificare la vittima.
Un secondo ritrovamento in Calabria
Due giorni dopo il primo macabro ritrovamento, un altro arto umano, un piede sinistro con le stesse identiche calze e scarpe, è stato rinvenuto sulla spiaggia di Santa Maria a Ricadi in Calabria. I resti sono stati inviati al Ris di Roma per essere comparati con quelli di Capaccio e per cercare di capire se appartengono allo stesso individuo.
La speranza di un nome
Nella puntata di ieri del programma “Chi l’ha visto?”, Andrea Di Meglio, fratello di un uomo scomparso quasi 9 anni fa, ha chiesto la comparazione del dna estratto dagli arti con quello della sua famiglia. La speranza è che possano ricondurre a Giuseppe Di Meglio, 42enne psicologo di Torre del Greco scomparso nel 2015.
Al momento, però, l’ipotesi che i resti appartengano a Di Meglio appare improbabile Il deperimento degli indumenti in acque marine suggerisce una morte più recente rispetto a quella di Di Meglio.
Le indagini proseguono
Le autorità competenti stanno indagando a fondo su questa vicenda, cercando di dare un nome e un volto ai resti umani rinvenuti sulle spiagge di Capaccio e Ricadi. Solo l’esame del dna e l’analisi delle banche dati potranno svelare il mistero che avvolge questa drammatica storia.



