Un’infrastruttura che mira a connettere il paesaggio naturale, archeologico e rurale della zona.
Un’importante opera di mobilità sostenibile sta prendendo forma nel cuore del Cilento. Sono ufficialmente iniziati, anche nel territorio del Comune di Omignano, i lavori per la realizzazione della ciclovia turistica dell’Alento, un’infrastruttura che mira a connettere il paesaggio naturale, archeologico e rurale della zona.
Il progetto, finanziato con un importo di 10.800.000 euro e appaltato dal Consorzio di Bonifica “Velia”, prevede la creazione di un percorso ciclabile che attraverserà il medio e basso corso del fiume Alento, connettendo aree di grande valore storico e naturalistico. L’obiettivo principale è quello di integrare il Parco Archeologico di Elea-Velia, sito Unesco, con la fascia costiera compresa tra Ascea e Casal Velino, estendendo la rete fino alla Valle dell’Alento e all’Oasi Alento, un’area naturalistica di straordinaria bellezza.
Un’opportunità per il turismo e l’economia locale
La ciclovia rappresenta non solo un’importante infrastruttura per la mobilità sostenibile, ma anche un’occasione di rilancio per il turismo esperienziale e rurale. Il percorso attraverserà paesaggi agricoli legati alla Dieta Mediterranea, valorizzando le coltivazioni locali e creando nuove opportunità per il turismo enogastronomico e il cicloturismo.
Uno degli snodi principali del progetto sarà la stazione ferroviaria di Omignano, che diventerà un punto strategico per l’accesso alla ciclovia. Questo permetterà di potenziare i collegamenti tra i Comuni del “Cilento Antico” e le aree montane della sinistra dell’Alento, favorendo un modello di sviluppo integrato tra costa ed entroterra.
Un progetto di ampio respiro
Grazie alla sinergia tra il Consorzio Velia e le amministrazioni locali, la ciclovia turistica dell’Alento punta a diventare un riferimento per il turismo sostenibile nel Cilento. La possibilità di esplorare il territorio in bicicletta, immersi nella natura e nella storia, rappresenta un valore aggiunto per residenti e visitatori, in un’ottica di fruizione lenta e consapevole del patrimonio culturale e paesaggistico.



