Strade rovinate, cantieri senza programmazione e traffico sempre più congestionato I residenti chiedono interventi chiari ispirandosi ai modelli amministrativi più efficaci
Le strade dissestate e il traffico sempre più lento stanno diventando, per molti residenti di Agropoli, una realtà quotidiana. Con l’avvicinarsi del Natale, spostarsi in città richiede tempo e pazienza, soprattutto nelle zone periferiche dove i lavori sembrano non trovare mai una conclusione stabile.
Negli ultimi mesi diversi cantieri hanno interessato le arterie urbane. Le aziende sono intervenute più volte, spesso senza una programmazione coordinata. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: buche, toppe di asfalto che cedono dopo la prima pioggia o al passaggio di mezzi pesanti, manti stradali irregolari.
In alcune aree, come via Risorgimento, si registrano segnali di miglioramento grazie ai ripristini in corso. In altre, come Madonna del Carmine, il quadro è diverso. Le strade alternative non assorbono il traffico deviato, i rallentamenti aumentano e raggiungere il centro diventa un percorso a ostacoli. Per molti automobilisti percorrere pochi chilometri equivale a un viaggio verso Salerno.
Da qui nasce l’appello, rivolto all’amministrazione comunale, a prendere esempio da chi ha adottato misure più incisive. Il caso citato è quello di Bacoli, dove la denuncia presentata dal sindaco Josi Gerardo Della Ragione ha spinto le aziende responsabili a intervenire con lavori di ripristino dopo i cantieri per la posa della fibra ottica.
“Dopo settimane di proteste, verifiche tecniche e segnalazioni dei cittadini, il Comune ottiene il primo risultato concreto: le ditte responsabili stanno iniziando a riasfaltare intere carreggiate, come richiesto dall’amministrazione.”
Un’azione accompagnata anche dalla “presentazione di denunce a tutela della sicurezza pubblica e del decoro urbano”.
Il confronto con altre realtà pone una domanda chiara: quali interventi programmati e duraturi possono garantire ad Agropoli strade sicure e traffico sostenibile? La risposta, ora, spetta alle istituzioni.



