Smantellata una rete attiva tra Salerno, Pontecagnano e l’area nord della provincia, sequestrati beni per oltre un milione di euro, ricostruito un volume d’affari da 1,2 milioni annui
Le prime luci dell’alba hanno accompagnato un’operazione che, per dimensioni e struttura, racconta molto più di un semplice blitz: sul territorio tra Salerno, Napoli e Avellino è stato smantellato un sistema radicato, capace di trasformare quartieri e comuni in una rete di traffici illeciti alimentata da cocaina e crack. Diciannove persone sono finite sotto misura cautelare, otto in carcere e undici ai domiciliari, al termine di un’indagine che i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Salerno definiscono solida e supportata da attività tecniche.
Secondo l’impianto accusatorio, il gruppo operava tra vari quartieri del capoluogo salernitano e i comuni di Pontecagnano Faiano e San Mango Piemonte. Un’organizzazione strutturata, composta da quattordici persone, che avrebbe trovato nel salernitano Mario Viviani, classe 1989, il suo baricentro. Nell’ordinanza, il G.I.P. lo definisce “capo promotore, fulcro e apice dell’organizzazione da lui messa in piedi e diretta per la florida attività di narcotraffico”, capace di gestire una rete di spacciatori dotati di auto e telefoni dedicati, che “coagulava attorno a sé in funzione di facili guadagni”. Da casa, nella zona di Ogliara, dove era già ai domiciliari, avrebbe continuato a dirigere l’intera filiera, mantenendo i contatti “anche tramite la propria compagna” con fornitori e clienti abituali.
Proprio la compagna, Lucia Franceschelli, è indicata come il suo braccio destro: portavoce nei rapporti con i collaboratori più stretti e custode della cassa dell’organizzazione. Al suo fianco, secondo gli inquirenti, agiva anche il padre di Viviani, Crescenzo, coinvolto nella gestione del parco veicoli e nelle attività di supporto, oltre a Simone Memoli, figura centrale nelle forniture di droga e nei rapporti con il napoletano Gennaro Bucciano e sua moglie, Giuseppina Russo.
Le indagini hanno fatto emergere anche una rottura interna. Vito Votta, inizialmente pusher del gruppo, si sarebbe staccato nel dicembre 2022 dopo contrasti con Viviani, organizzando una propria piazza di spaccio attiva tra Pontecagnano Faiano, Bellizzi e Battipaglia. La sua rete avrebbe potuto contare su nuovi punti di rifornimento, individuati in Azdine Makbol e Giuseppe Del Regno. Al suo fianco, secondo gli investigatori, anche i familiari Rosaria Landi, Teresa Patrizia D’Aiutolo e Mario Votta.
Il lavoro dei Carabinieri ha documentato decine di cessioni al dettaglio: dosi tra 0,3 e 0,5 grammi vendute a 30 euro l’una, oltre un chilo di cocaina e crack sequestrati, cinque arresti in flagranza e due denunce. Ma un fronte decisivo dell’indagine è stato quello patrimoniale. Gli inquirenti avrebbero accertato una “modesta capacità reddituale” in totale contrasto con il tenore di vita della coppia Viviani–Franceschelli e con i beni a loro riconducibili.
Il volume d’affari dell’organizzazione, secondo le stime, avrebbe superato 1,2 milioni di euro l’anno, cifra che avrebbe permesso l’acquisto di un immobile da 95.000 euro, poi ristrutturato e arredato per altri 120.000 euro, in gran parte pagati in contanti. Due terreni, la casa e crediti fiscali per 498.500 euro riconducibili a Franceschelli sono stati sequestrati in vista della confisca allargata ex art. 240-bis c.p.
Gli indagati restano sottoposti alla presunzione di innocenza: il provvedimento cautelare, spiegano gli inquirenti, non rappresenta un giudizio definitivo e potrà essere impugnato davanti al Tribunale del Riesame. Nel corso delle operazioni è stata altresì data esecuzione a un’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia presso un Istituto di pena minorile, emessa dal G.I.P. del Tribunale per i minorenni di Salerno su richiesta della Procura della Repubblica presso il medesimo Tribunale, nei confronti di altri due soggetti, anch’essi coinvolti nell’associazione con il ruolo di pusher e, all’epoca dei fatti, minori di età.
Destinatari delle misure cautelari
Custodia in carcere
Mario Viviani (1989), Lucia Franceschelli (1990), Crescenzo Viviani (1961), Gennaro Bucciano (1974), Vito Votta (1988), Simone Memoli (1998), Alfredo Andrea Esposito (1995), Marco Fabrizio Esposito (1993).
Arresti domiciliari – indagati ex art. 74
Simone Sica (1974), Angelo Manzo (1992), Stefano Di Lorenzo (1998), Giuseppina Russo (1982).
Arresti domiciliari – indagati ex art. 73
Rosaria Landi (1999), Teresa Patrizia D’Aiutolo (1960), Mario Votta (1983), Azdine Makbol (1991), Giuseppe Del Regno (1990), Pasquale Ferrara (1981), Stefano Giella (1985).
Beni sequestrati
Un’abitazione e due terreni nel comune di Salerno intestati a Franceschelli (confisca allargata), crediti fiscali per 498.500 euro.



