Erano sette le persone indagate sulla triste storia di Maria, prima segregata e poi maltrattata ed infine uccisa e scaricata in una cascina
I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Salerno hanno eseguito questa mattina due ordinanze di custodia cautelare su richiesta delle Procure, emesse dal GIP del Tribunale ordinario e per i Minorenni di Salerno. Questi provvedimenti sono il risultato delle indagini condotte sulla scomparsa di Marzia Capezzuti, una 29enne milanese, avvenuta nel mese di marzo 2022 a Pontecagnano Faiano. Il corpo della giovane donna è stato ritrovato nell’ottobre dello stesso anno in un casolare situato nel bosco San Benedetto, in avanzato stato di decomposizione. Questo caso di cronaca nera ha portato la Procura ad indagare sette persone per omicidio e occultamento di cadavere, tra cui la sorella dell’ex fidanzato di Marzia, il suo compagno, i due figli e tre amici di famiglia.
Le indagini sulla ragazza
Nel corso delle indagini, gli inquirenti hanno scoperto che Marzia era vittima di violenze continue, subendo picchi, umiliazioni e perfino la segregazione. Questo tipo di condotta è spesso perpetrata da coloro che soffrono di problematiche comportamentali, caratteriali, sensoriali o emotive, che li rendono più facilmente inclini a instaurare relazioni di dipendenza e sottomissione. La vita di Marzia, secondo le testimonianze raccolte dagli inquirenti, sarebbe stata ridotta a una condizione di sofferenza continua, privata persino della sua dignità personale.
La vicenda di Marzia è solo uno dei tanti casi che si verificano ogni giorno nel nostro Paese, dove la violenza di genere rimane un problema dilagante e ancora troppo spesso sottovalutato. È fondamentale che le istituzioni e la società nel suo complesso si impegnino per contrastare questo fenomeno, che rappresenta una grave violazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Solo così si potrà garantire un futuro più sereno e sicuro per tutti.



