Oggi scompare una delle stelle dell’architettura italiana, legato alla provincia di Salerno e soprattutto al Vallo di Diano come la villa comunale
La comunità di Polla e l’intera Valdiano si stringono in un doveroso omaggio all’Architetto, Storico dell’Architettura e Docente Universitario Prof. Paolo Portoghesi, nel giorno triste della sua scomparsa. Portoghesi, figura di spicco nell’ambito dell’architettura internazionale, ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama architettonico del nostro paese e oltre.
La sua amicizia con Polla e i pollesi risale a molti anni fa, quando insieme a Vincenzo Curcio, Gerardo Ritorto e Enrico Quaranta sognò e disegnò la Città Vallo di Diano, un’audace visione urbanistica degli anni ottanta. Questo progetto, presentato con entusiasmo a New York nel 1981, proponeva un’idea di città “senza centro e senza periferia”, rivoluzionando il concetto stesso di spazio urbano.
Portoghesi, ispirato dai grandi maestri dell’architettura come Bramante e Borromini, divenne un autorevole fautore dell’architettura corale e del postmoderno. Le sue opere si distinguono per la capacità di coniugare l’innovazione concettuale con una profonda conoscenza della storia e della tradizione architettonica.
Tra i suoi progetti più significativi, vogliamo ricordare la Moschea e il Centro Culturale Islamico di Roma, che rappresentano un importante simbolo di dialogo e integrazione, e il Quartiere Rinascimento nel Parco Talenti di Roma, un esempio di architettura residenziale moderna e di qualità.
Ma il legame tra Portoghesi e Polla va oltre. L’architetto consegnò al paese idee progettuali di grande rilievo, come quella per la Villa Comunale, dove una parte di esse è stata già realizzata con la suggestiva Fontana presente in Piazza Santa Barbara. Inoltre, il suo contributo si estese al Municipio e al Piano di recupero del Centro Storico di Polla, progetti che furono al centro dell’evento “Progetti per la Città in Mostra”, presentato dal Comune di Polla nel 1989.
Portoghesi, nel corso della sua carriera, ricoprì anche il prestigioso incarico di Presidente della Biennale di Venezia per un decennio, contribuendo a valorizzare e promuovere l’arte e l’architettura a livello internazionale.



