La battaglia contro le barriere architettoniche di Christian D’Urso tocca di nuovo Agropoli sottolineando l’inacessibilità del veicolo
Negli ultimi tempi, Christian D’Urso ha condotto una serie di battaglie nella in Campania, soprattutto nei paesi del Cilento, per promuovere una cultura che abbraccia e non escluda le persone con disabilità. Spingendo la sua sedia a rotelle attraverso le strade, ha messo in evidenza le sfide quotidiane legate alle barriere architettoniche, vincendo piccole ma significative battaglie a favore delle persone con disabilità.
Recentemente, il suo impegno lo ha portato ad Agropoli, dove ha voluto verificare le condizioni dei mezzi di trasporto pubblici, specialmente in occasione delle festività natalizie. Nonostante l’amministrazione avesse attivato una navetta gratuita per il periodo clou delle festività, la realtà si è rivelata meno rosea di quanto ci si potesse aspettare.
Attraverso i suoi canali social, D’Urso ha sollevato il problema dell’accessibilità dei mezzi pubblici per le persone con disabilità. “Spostarsi dovrebbe essere un piacere e un diritto per tutti, comprese le persone con disabilità. Purtroppo, il concetto vero di inclusione è ancora compreso solo a metà. Non è la persona con disabilità che deve adattarsi al contesto, ma è il contesto che deve adattarsi alla persona”, ha dichiarato D’Urso.
Il problema è emerso in modo chiaro durante l’utilizzo della navetta gratuita offerta dall’amministrazione “Agropoli in Tour”. Il mezzo non era adeguato al trasporto di persone su sedia a rotelle, evidenziando una lacuna nell’attenzione all’accessibilità dei trasporti pubblici.
D’Urso ha condiviso l’esperienza di Arturo Calabrese, che, insieme a lui, è stato lasciato a terra poiché il bus non era accessibile. Questo evento non è solo un inconveniente occasionale ma mette in luce un problema più ampio riguardante l’accessibilità dei trasporti pubblici, soprattutto considerando che la stessa navetta viene utilizzata anche come scuolabus.
La mancanza di accessibilità non solo limita la libertà di movimento delle persone con disabilità, ma impedisce anche loro di partecipare attivamente alla società, inclusi gli studenti che desiderano utilizzare la navetta insieme ai loro compagni di classe.
Questo episodio solleva interrogativi importanti sulla parità di diritti a oltre 70 anni dalla nascita della Costituzione, che sancisce l’uguaglianza per tutti. Tuttavia, sembra che la realtà non rispecchi ancora appieno questo principio.
La riflessione di D’Urso mette in evidenza una mancanza di empatia e comprensione da parte di coloro che detengono il potere. Le persone con disabilità, spesso numericamente meno rilevanti in termini elettorali, finiscono per essere trascurate, mentre le sfide quotidiane che affrontano rimangono inosservate.
Solo portando queste situazioni all’attenzione generale possiamo sperare di promuovere un cambiamento significativo verso una società veramente inclusiva, dove tutti, compresi coloro che non possono camminare autonomamente, possano utilizzare i mezzi pubblici senza ostacoli. La normalità e la naturalezza di questo concetto devono diventare una realtà tangibile per tutti.



