Verità oppure solo opportunismo, già dal video della direttrice D’Angelo si parla di due diversi rinvenimenti – video
All’indomani della scoperta dei due templi nell’area archeologica di Paestum, è nata una controversia principalmente mediatica riguardante il ritrovamento dei due templi e di un altare. Per motivi di brevità, anche attraverso le pagine del Cilento Post, è stata evidenziata la scoperta senza distinguere i tempi di rinvenimento, come invece ha fatto la direttrice del Parco archeologico di Paestum e Velia.
Quest’ultima ha separato la prima scoperta da quella avvenuta nelle ultime settimane. Sarebbe bene vedere il video di presentazione e capire le parole l’intenzione, a questo proposito seguiranno le prime parole della direttrice tratte dal video dove si parla di un’ulteriore scoperta delle ultime settimane: “Ai margini occidentali a ridosso dell’antica città di Poseidone Paestum, a ridosso della cinta muraria, a poche centinaia di metri dal mare è in corso una campagna di scavo stratigrafico che ha portato alla luce non uno ma bensì due templi greci di stile dorico il primo si data all’inizio del V secolo a.C. di fronte a circa 9 m di distanza e il suo altare, l’edificio rappresenta un unicum nel contesto dell’architettura sacra in Magna Grecia ma l’indagine delle ultime settimane hanno condotto a un ulteriore straordinaria scoperta, quella di un secondo tempio precedente a quello fino ad ora conosciuto. A rivelarlo sono 14 capitelli frammentari riutilizzati forse a scopo rituale nelle fondazioni del tempio successivo…”
Le confidenze di Sergio Vecchio a Domenico suo nipote
Interviene Domenico Vecchio di Noi Moderati che riporta una sua esperienza con lo zio Sergio Vecchio stretto collaboratore di Zuchtriegel: ” Invero, di tracce di un ritrovamento di un sito di pari importanza a quello noto e situato all’interno delle mura, di successiva edificazione, come il noto Tempio di Hera (già erroneamente detto di Poseidone), vi erano già nel 2018, e ciò mi fu confidato dal mio compianto zio, prof Sergio Vecchio, il quale operava in stretta collaborazione con l’allora direttore del Parco dottor Zuchtriegel, il quale già negli anni successivi alla prematura scomparsa del prof Vecchio ne parlava pubblicamente.
Dunque, la scoperta è precedente – parlando di un solo tempio- ma ora viene resa pubblica perché il mondo sappia dell’importanza di Paestum nell’antichità, grazie alla quale è stata riscritta buona parte della storia dell’arte antica successivamente alla scoperta della nota tomba del tuffatore.
Bene ha fatto il ministro Sangiuliano a dedicare l’importanza mediatica all’importante scoperta archeologica in una città della Magna Graecia che ha dominato la cultura classica insieme alla vicina Velia ove con il filosofo Parmenide sorse la scuola filosofica origine della grandezza del pensiero antico dal quale tutto nacque in termini di cultura. Le polemiche sorte in queste ore sono assolutamente sterili perché provengono dagli strati meno colti ed appassionati di storia e della grande città di Paestum. Non esiste un primato sulla cultura relativamente a chi sia autore di una scoperta e a quando risalga”.
Sarebbe importante sapere A chi giova una polemica del tutto infondata? certo non a Paestum che dovrebbe vivere non solo dell’area archeologica ma di comunicazione.



