L’articolo verte sulla rivalutazione dei depositi di grotte costiere nell’area del Cilento, Italia meridionale
Nei giorni scorsi, la prestigiosa rivista internazionale “Quaternary Science Advances” ha pubblicato una nuova ricerca intitolata “Last Interglacial and MIS 9e relative sea-level highstands in the Central Mediterranean: a reappraisal from Coastline Cave Deposits in the Cilento area, Southern Italy” (Ultimi rilievi interglaciali e MIS 9e relativi al livello del mare nel Mediterraneo centrale: una rivalutazione dei depositi di grotte costiere nell’area del Cilento, Italia meridionale).
Coinvolgimento di Prestigiosi Istituti
Questo studio è stato curato da un team di autorevoli professori e ricercatori provenienti da prestigiose Università italiane e internazionali. Tra questi, vi sono:
- Ilaria Isola
- Monica Bini
- Andrea Colombo
- Mauro Antonio Di Vito
- Biagio Giaccio
- Hsun-Ming Hu
- Fabio Martini
- Francesca Pasquetti
- Lucia Sarti
- Federica Mulè
- Antonio Mazzoleni
- Chuan-Chou Shen
- Giovanni Zanchetta
Antonio Mazzoleni ha partecipato alla pubblicazione a questa ricerca come coautore.
Obiettivi e Metodologia della Ricerca
Le ricerche si sono concentrate su una rivalutazione degli indicatori del livello del mare relativo (RSL) nella Baia degli Infreschi, situata nel Cilento, Italia meridionale. Supportata dalla nuova datazione a 30 U/Th sugli speleotemi, lo studio suggerisce che il livello superiore delle tane di Lithophaga, identificato precedentemente da Bini et al. a circa 9 metri sul livello del mare (slm) e correlato all’highstand dell’Ultimo Interglaciale (LIG), dovrebbe essere invece riferito all’highstand del MIS 9e. La RSL locale per l’highstand del LIG è ora rivalutata a 5,3 ± 0,18 metri slm.
Scoperte Chiave
Il livello del marcatore Lithophaga può essere seguito per circa 12 km lungo la costa, suggerendo una sostanziale assenza di importanti movimenti tettonici relativi. Inoltre, nella Baia degli Infreschi, un ulteriore indicatore marino, una tacca sigillata da una colata datata circa 110.000 anni fa, indica diverse fasi di stazionamento della RSL al di sotto della quota massima del LIG.
Implicazioni per la Stratigrafia delle Grotte
La presenza di colate a una profondità di 2 metri slm, datate al MIS 7, mostra che la sommità del MIS 7 era probabilmente al di sotto dell’attuale livello del mare. Tutte queste evidenze permettono di rivalutare la stratigrafia di alcune grotte archeologiche della zona, indicando che le successioni sedimentarie ivi conservate sono più antiche di quanto si credesse in precedenza.
Istituzioni Coinvolte
La ricerca è stata condotta da una rete di istituzioni di alto livello, tra cui:
- Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), sez. Pisa
- Dipartimento di Scienze della Terra, Università di Pisa
- Centro per l’Impatto dei Cambiamenti Climatici (CIRSEC), Università di Pisa
- Osservatorio Vesuviano, INGV, Napoli
- Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria, CNR, Montelibretti, Roma
- Università nazionale di Taiwan, Taipei
- Università di Firenze
- Università di Siena
- Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Roma
Questa collaborazione internazionale ha permesso di ottenere risultati significativi e di arricchire la comprensione dei cambiamenti del livello del mare nel Mediterraneo centrale durante gli interglaciali.
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