La sentenza si riferisce alla delibera n. 59 del 29 maggio 2023, riguardante la modifica del regolamento della Polizia Municipale
Il recente pronunciamento del giudice del lavoro, che ha condannato il Comune per condotta antisindacale, sta iniziando a produrre i suoi effetti. La sentenza si riferisce alla delibera n. 59 del 29 maggio 2023, riguardante la modifica del regolamento della Polizia Municipale.
La Delibera e le Motivazioni
La delibera, proposta dall’amministrazione comunale e dal Comandante della Polizia Municipale, intendeva adeguare il regolamento comunale a quello regionale del 2015 che di fatto non prevede la figura di vicecomandante. Tra i provvedimenti previsti successici alla delibera, vi era la nomina di Valentina Nastari a vicecomandante con il grado di Capitano, e il conseguente ridimensionamento dell’ex Comandante Maurizio Sergio Cauceglia.
La Condanna per Condotta Antisindacale
Secondo il giudice del lavoro, la delibera presentava elementi di condotta antisindacale. Questo ha portato alla condanna del Comune, che ora deve affrontare le conseguenze della decisione. Il caso ha suscitato numerose polemiche all’interno dell’amministrazione e tra i dipendenti della Polizia Municipale.
Retrocessione di Valentina Nastari
Uno degli effetti immediati della sentenza riguarda proprio Valentina Nastari. Il Consiglio Comunale, convocato dal Presidente Franco Di Biasi, che è anche il marito della Nastari, sta valutando una nuova delibera che prevede la sua retrocessione. Questo intervento è stato reso necessario dalla pronuncia del giudice, che ha messo in discussione la legittimità della sua nomina a vicecomandante.
Il Futuro di Valentina Nastari
Per Valentina Nastari, il futuro potrebbe prevedere un ritorno al Comune di Capaccio Paestum, suo datore di lavoro originario. Inoltre, si prospetta una nuova sede di lavoro, con Ascea tra le località possibili. Questo cambiamento potrebbe rappresentare un ulteriore capitolo in una vicenda già complessa e controversa.
Conclusioni e Prospettive
La sentenza del giudice del lavoro non solo ha messo in discussione la legittimità delle modifiche al regolamento della Polizia Municipale, ma ha anche aperto un dibattito più ampio sulla gestione amministrativa e sulle relazioni sindacali all’interno del Comune.



