Scompare a 73 anni l’ambasciatore della musica popolare: fondatore di scuole, direttore artistico e ispiratore di generazioni di musicisti.
Il mondo della musica popolare e l’intero Golfo di Policastro piangono la scomparsa di Rocco Fortunato, conosciuto da tutti come il “Re dell’Organetto”. Domenica sera, all’età di 73 anni, si è spento dopo una lunga malattia affrontata con coraggio e con quel sorriso che lo ha sempre contraddistinto.
Ferroviere in pensione, Rocco aveva dedicato gran parte della sua vita alla musica popolare, trasformando la sua passione in una missione culturale. Con dedizione, aveva fondato diverse scuole per l’insegnamento della fisarmonica diatonica, contribuendo alla formazione di numerosi giovani talenti. Il suo impegno non si è fermato qui: ha organizzato eventi e manifestazioni musicali tra Campania, Basilicata e Calabria, dando vita al Festival Meridionale dell’Organetto. Un appuntamento che, partito da Policastro, è riuscito a coinvolgere in trent’anni più regioni del Sud Italia.
Molti dei suoi allievi hanno raggiunto traguardi importanti, conquistando premi in concorsi nazionali e internazionali. Tra questi, spicca il figlio Alessandro, più volte campione del mondo di organetto, che insieme al fratello Pasquale ha spesso accompagnato il padre nel gruppo musicale “Rocco e gli Amici dell’Organetto”. Insieme, hanno portato la musica popolare in giro per il Sud Italia, lasciando ovunque un segno indelebile.
Nel 2009, Rocco Fortunato è stato direttore artistico del Campionato Italiano di Fisarmonica Diatonica, svoltosi a Sapri, mentre nel 2014 ha ricevuto il prestigioso riconoscimento “Seminatore d’oro nazionale della musica popolare”. Tante le canzoni da lui composte che, grazie ai social, sono diventate celebri e vengono ancora oggi eseguite da appassionati di musica tradizionale.
Con la sua scomparsa, il mondo della musica popolare perde non solo un grande artista, ma anche un custode appassionato delle tradizioni del Sud Italia. Il suo lascito continuerà a vivere attraverso le note dei suoi allievi, dei suoi figli e di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e di condividere con lui la magia della musica.



