Occhi puntati sul tribunale di Salerno dove si celebrerà la prima udienza per corruzione e turbativa d’asta, per la Procura le prove sono granitiche
Si apre oggi, presso il Tribunale di Salerno, il processo a carico di sei imputati, accusati a vario titolo di turbata libertà degli incanti e corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio. La Procura ha ottenuto il giudizio immediato, una procedura che consente di bypassare l’udienza preliminare in presenza di prove evidenti di colpevolezza o qualora, oltre a gravi indizi, sia stata disposta una misura cautelare.
I fatti del 3 ottobre scorso
Sono trascorsi quattro mesi dal blitz della Guardia di Finanza del 3 ottobre, che ha portato all’arresto di Franco Alfieri, presidente della Provincia di Salerno e sindaco di Capaccio Paestum, insieme ad altre cinque persone. Tra gli arrestati figurano Elvira Alfieri, sorella del politico e da pochi mesi amministratrice della Alfieri Impianti, Andrea Campanile, capo staff di Alfieri, Vittorio De Rosa e Alfonso D’Auria, rispettivamente rappresentante legale e procuratore speciale della DERVIT Spa, e Carmine Greco, responsabile tecnico del Comune di Capaccio.
Alfieri è stato inizialmente detenuto presso il carcere di Fuorni per oltre tre settimane prima di ottenere gli arresti domiciliari, misura cautelare condivisa anche dagli altri indagati.
La sospensione e il ricorso in Cassazione
Franco Alfieri, attualmente sospeso dalla carica di sindaco e presidente della Provincia di Salerno, attende un pronunciamento cruciale dalla Corte di Cassazione. I suoi legali hanno presentato ricorso sia contro la misura cautelare sia sulla competenza territoriale del Tribunale di Salerno per il procedimento giudiziario.
Ripercussioni politiche in arrivo
La decisione della Cassazione, attesa nei prossimi giorni, rappresenta uno snodo fondamentale non solo per l’aspetto personale dell’amministratore cilentano ma soprattutto per le conseguenze politiche che potrebbero derivarne.



