La banda era specializzata nei furti in gioielleria nell’aretino, accumulando un bottino ingente, ecco i dettagli
Un’importante operazione dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Arezzo ha portato allo smantellamento di una banda criminale specializzata in rapine nel settore orafo. L’indagine, coordinata dalla Procura aretina, ha condotto all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di undici persone, arrestate nelle province di Firenze, Napoli, Caserta e Salerno. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere, furto, rapina e ricettazione.
L’organizzazione criminale
A capo della banda c’erano due uomini: un 53enne originario del Salernitano, descritto dagli inquirenti come “l’organizzatore e lo stratega delle rapine”, e un 51enne casertano residente nell’Aretino, che forniva il supporto logistico mettendo a disposizione un capannone per la custodia e la modifica dei mezzi utilizzati nei colpi.
L’organizzazione si avvaleva inoltre di quattro complici: due napoletani, di 52 e 28 anni, esecutori materiali delle rapine; un 65enne aretino, con precedenti per reati contro il patrimonio, che suggeriva gli obiettivi e ne studiava i punti deboli; e un 54enne aretino, ex orafo, che fungeva da basista e si occupava della ricettazione dei preziosi rubati.
Indagini e sequestri
Le indagini hanno evidenziato una struttura criminale estremamente meticolosa nella pianificazione, spregiudicata nell’esecuzione e priva di scrupoli nei confronti delle vittime, tra cui anche anziani. Durante le perquisizioni nel capannone, ritenuto il centro nevralgico della banda, i Carabinieri hanno rinvenuto parrucche, scaldacollo, abiti usati per i colpi e due scooter falsamente denunciati come rubati. Questi mezzi erano stati utilizzati in rapine avvenute a Badia al Pino e in un tentato colpo ad Arezzo.
Il fallimento di quest’ultima rapina ha portato all’individuazione dei malviventi e al conseguente smantellamento della banda. Gli inquirenti hanno sequestrato anche 900 grammi di oro, verghe e 20 chili di argento lavorato. Inoltre, a casa di uno dei rapinatori sono stati trovati 300 grammi di hashish e 100 grammi di marijuana.
Progetti futuri sventati
Le indagini hanno rivelato che il gruppo stava già pianificando ulteriori rapine ai danni di gioiellerie nelle province di Arezzo, Firenze e nella zona della Valdichiana. Grazie all’intervento tempestivo delle forze dell’ordine, l’organizzazione è stata fermata prima che potesse colpire nuovamente.
L’operazione rappresenta un duro colpo alla criminalità organizzata attiva nel settore delle rapine a danno di attività orafe, confermando l’efficacia delle indagini condotte dai Carabinieri e della sinergia tra le diverse procure coinvolte nel contrasto al crimine.



