Secondo quanto emerso dagli accertamenti, la 45enne ha percepito, da aprile 2019 a novembre 2020, un beneficio totale superiore a 13.000 euro
Una donna di 45 anni di Nocera Inferiore è stata condannata per aver ottenuto indebitamente il reddito di cittadinanza grazie a dichiarazioni e documentazione false. Secondo quanto emerso dagli accertamenti, la 45enne ha percepito, da aprile 2019 a novembre 2020, un beneficio per un totale superiore a 13.000 euro, pur essendo in una situazione economica incompatibile con l’erogazione del sussidio.
Le indagini hanno rivelato un elemento decisivo: il convivente della donna risultava intestatario di ben 41 autovetture, molte delle quali acquistate tra il 2017 e il 2020, sia prima che durante il periodo in cui la donna aveva fatto richiesta del beneficio. Alcuni di questi veicoli, con cilindrata superiore a 1600 e appartenenti a marche note, rappresentavano un “inequivocabile indice di capacità reddituale”, che avrebbe dovuto essere segnalato nell’apposita dichiarazione sostitutiva per il calcolo dell’ISEE.
La mancata comunicazione di questi elementi ha indotto in errore l’INPS, impedendo all’ente di valutare correttamente la reale situazione economica dell’imputata. Inizialmente accusata di truffa, la donna è stata successivamente condannata per la violazione della legge del 28 gennaio 2019, che punisce chiunque rilasci dichiarazioni o documenti falsi al fine di ottenere benefici dallo Stato.
La sentenza, che ha stabilito una pena di 1 anno e 4 mesi, è stata comunque sospesa e subordinata all’esecuzione di alcuni mesi di servizio di volontariato. Il caso evidenzia l’importanza di controlli sempre più rigorosi per verificare la congruenza tra le dichiarazioni fornite e la reale situazione reddituale dei beneficiari.



