Arrivano le navi da crociera ma di servizi nemmeno l’ombra, sperando che i turisti non vadano subito a Paestum, com’è accaduto in passato
Mercoledì 26 febbraio prossimo Agropoli sarà teatro della firma di un protocollo d’intesa che, in apparenza, potrebbe segnare l’inizio di una nuova era per il porto più grande della costa cilentana. Da un lato, l’iniziativa vedrà la partecipazione del sindaco Roberto Mutalipassi e del legale rappresentante della Salerno Cruises, Giuseppe Amoruso, a testimoniare il rinnovato interesse verso lo sviluppo turistico e portuale della città. Dall’altro, però, permane un grave problema: la persistente mancanza dei servizi essenziali che potrebbero realmente valorizzare l’arrivo delle navi da crociera.
Un Evento Istituzionale di Rilievo
Il protocollo d’intesa vedrà la partecipazione di figure istituzionali e tecniche di spicco. Accanto a Mutalipassi e Amoruso interverranno:
- Giuseppe Di Filippo, assessore delegato a Mare, Porto, Demanio e Patrimonio;
- Roberto Apicella, assessore con delega a Turismo, Eventi e Centro Storico;
- Alessio Manca, Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo;
- Giuseppe Capozzolo, responsabile dell’Ufficio Turismo;
- Gaetano Cerminara, responsabile dell’Ufficio Porto e Demanio.
Questa molteplicità di interventi sottolinea l’importanza strategica dell’iniziativa per Agropoli, ma mette anche in luce le attuali carenze in termini di pianificazione e infrastrutture portuali.
Le Lacune nei Servizi: Un Ostacolo al Potenziale Crescita
Nonostante il protocollo d’intesa possa rappresentare un segnale di rinnovamento, il Comune, da anni, non è riuscito a fornire una programmazione politica adeguata per il Porto di Agropoli. La realtà è chiara: sebbene si parli da tempo di una possibile svolta, a fronte dell’arrivo delle navi da crociera mancano ancora i servizi essenziali necessari per garantire un’esperienza turistica completa e soddisfacente.
L’unica iniziativa portata avanti dall’attuale amministrazione è l’idea dell’isola ecologica, pensata esclusivamente per i residenti. Questa soluzione rischia di creare un’offerta limitata, non in grado di attirare e accogliere i turisti, i quali potrebbero trovarsi costretti a focalizzarsi esclusivamente sull’area archeologica di Paestum, come accaduto in passato. Tale approccio, infatti, non tiene conto delle esigenze di una clientela in crescita e della necessità di integrare il patrimonio culturale con servizi moderni e funzionali.
La Speranza in una Gestione Più Efficiente
Di fronte a queste criticità, si spera nella professionalità dei funzionari, come Gaetano Cerminara, che possano fornire ai politici gli strumenti e le indicazioni per una reale e concreta svolta. È indispensabile un approccio che vada oltre le soluzioni temporanee e parziali, mirando a un vero e proprio rinnovamento del sistema portuale, in grado di:
- Garantire infrastrutture adeguate per il turismo crocieristico;
- Integrare servizi di accoglienza e mobilità efficienti;
- Valorizzare il patrimonio culturale, mantenendo al contempo un’offerta turistica completa e competitiva.



