I volontari guidati da Luca Correale con l’evento “Sea & Rivers” hanno permesso un premio che dovrebbe essere dedicato a loro
Agropoli ha ricevuto questa mattina un importante riconoscimento come città “Plastic Free” grazie all’impegno per la tutela dell’ambiente e la lotta contro l’inquinamento da plastica. Un traguardo che, secondo il comunicato ufficiale dell’amministrazione comunale, sembrerebbe essere stato raggiunto esclusivamente grazie all’operato del Comune. Tuttavia, dietro questo successo c’è ben altro: il lavoro instancabile di tanti volontari, guidati dall’agropolese Luca Correale, che da anni dedicano tempo ed energie alla salvaguardia del territorio.
Correale è il principale promotore di “Sea & Rivers” ad Agropoli, l’iniziativa nazionale targata Plastic Free che si occupa della pulizia di mari, fiumi e corsi d’acqua che si tiene a settembre. Grazie a questo evento, Agropoli ha potuto godere di spiagge più pulite e di una maggiore sensibilizzazione ambientale, fattori determinanti per ottenere il riconoscimento.
Eppure, nel messaggio diffuso dal Comune, il ruolo di questi volontari è apparso quasi marginale, come se l’onorificenza fosse il frutto esclusivo dell’attività amministrativa. Una narrazione che non rende giustizia a chi, concretamente, ha reso possibile tutto ciò. Il lavoro sul campo, le giornate passate a raccogliere rifiuti, il coinvolgimento di cittadini e giovani, la promozione di una cultura del rispetto ambientale sono meriti che appartengono ai volontari.
Se Agropoli oggi può fregiarsi del titolo di città “Plastic Free”, lo deve soprattutto a persone come Luca Correale e a tutti coloro che, senza interessi personali, dedicano il loro tempo alla difesa dell’ambiente. Riconoscerlo pubblicamente sarebbe il minimo segno di gratitudine che la comunità e l’amministrazione dovrebbero offrire loro.



