Stiamo cercando in tutti i modi di dipanare una matassa burocratica, e dopo Gerardo Spira già Segretario Comunale interviene il consigliere
Continua a far discutere la determina di revoca dell’appalto alla Dervit, ma più che il documento in sé – la determina Unionale n. 44 – a suscitare scalpore sono le motivazioni che hanno portato alla revoca. Dopo l’intervento dell’ex segretario comunale Gerardo Spira fine analista della cosa pubblica, oggi a prendere posizione sulla vicenda è il consigliere Unionale e del comune di Agropoli, Raffaele Pesce.
Il quadro della situazione
Per comprendere meglio quanto accaduto, occorre fare un passo indietro. Con Delibera di Giunta n. 272 del 19 maggio 2023, il Comune di Agropoli ha approvato il progetto di Riqualificazione energetica della pubblica illuminazione stradale. L’iniziativa prevede l’installazione di corpi illuminanti a LED e sistemi automatici di regolazione, telecontrollo e telegestione del flusso luminoso. Il progetto è finanziato con un importo di 3.000.000,00 euro dalla Regione Campania, nell’ambito del Decreto Dirigenziale n. 126 del 17 settembre 2018, che approvava l’Avviso Pubblico per la selezione di progetti esecutivi immediatamente cantierabili mirati alla riduzione dei consumi energetici nelle reti di illuminazione pubblica.
Una delle condizioni fondamentali imposte dalla Regione per ottenere il finanziamento era la gestione in house del servizio di telecontrollo e telegestione del flusso luminoso. È proprio su questo punto che si concentra il dibattito, poiché l’eventuale affidamento a un soggetto esterno potrebbe aver rappresentato una violazione di tali condizioni.

Le dichiarazioni del consigliere Pesce
Sulla questione il Consigliere Pesce è appunto intervenuto: “Innanzitutto bisogna distinguere gli atti dell’Unione da quelli della Centrale unica di Committenza dell’Unione che, nel caso di specie, ha operato per il comune di Agropoli.
Nel merito, la determina di revoca non riporta la “storia” politico amministrativa dell’appalto, nè le motivazioni del mancato finanziamento da parte della Regione e pertanto dovrò verificare l’intero carteggio dell’appalto partendo dalla Deliberazione di Giunta, omessa nella determina, fino alla nota della Regione… (la determina non riporta alcun protocollo).
Il finanziamento richiedeva forse la gestione diretta, c.d.”in house”, da parte del Comune?
Dal 2016, la gestione è affidata proprio alla Dervit, lo sanno i cittadini, non possono non saperlo gli amministratori. Le discussioni in merito sono state tante, e si sono riaccese ultimamente per i noti fatti di cronaca.
L’importanza della Deliberazione di Giunta, di indirizzo politico-amministrativo, alla base della procedura di appalto non è pertanto affatto secondaria”.



