Iolanda Molinaro, assessora all’Istruzione del Comune di Vallo della Lucania: “Decisione scellerata che mette a rischio la vita delle partorienti e penalizza il territorio”
La chiusura dei punti nascita di Polla e Sapri continua a suscitare polemiche e preoccupazione tra gli amministratori locali e i cittadini delle aree interne della Campania. Tra le voci critiche si leva forte quella di Iolanda Molinaro, assessora all’Istruzione del Comune di Vallo della Lucania, che definisce il provvedimento “una decisione scellerata che mette a rischio la vita delle partorienti e penalizza territori già svantaggiati”.
Secondo l’assessora, la soppressione di questi reparti rappresenta “un attacco diretto alla sanità pubblica e un grave pericolo per la sicurezza delle donne e dei neonati nelle aree interne del nostro Paese”. Il principale timore riguarda le difficoltà che le future mamme dovranno affrontare per ricevere assistenza: “Costringere le partorienti a percorrere chilometri su strade tortuose e insicure per poter ricevere assistenza è inaccettabile”.
La chiusura sarebbe motivata dal mancato raggiungimento del numero minimo di parti annui previsto per il mantenimento di un punto nascita, un criterio che Molinaro contesta con forza: “Il criterio numerico non può essere applicato indiscriminatamente a territori come il Vallo di Diano e il Golfo di Policastro, che già affrontano gravi carenze infrastrutturali e logistiche”. Oltre ai rischi sanitari, la decisione potrebbe avere conseguenze ancora più ampie: “Qui, la chiusura di questi reparti non solo mette in pericolo la salute delle donne, ma aggrava lo spopolamento e l’isolamento di intere comunità”.
L’assessora richiama anche il dettato costituzionale per ribadire la necessità di garantire un servizio sanitario equo e accessibile: “L’articolo 32 della Costituzione garantisce a tutti i cittadini il diritto a un’adeguata assistenza sanitaria, compresa quella al parto”. Per questo, sottolinea, la riorganizzazione sanitaria non può basarsi solo su numeri, ma deve tenere conto delle specificità territoriali: “La riorganizzazione del servizio sanitario regionale non può basarsi esclusivamente su meri numeri, ma deve tenere conto dell’indice di natalità e delle reali necessità dei territori”.
Infine, Molinaro assicura l’impegno delle istituzioni locali nella difesa dei punti nascita e del diritto alla salute: “Siamo vicini ai cittadini in questa battaglia e, personalmente, farò tutto ciò che è in mio potere per difendere questi servizi essenziali e tutelare, a ogni costo, un servizio sanitario nazionale pubblico, equo e accessibile per tutti”.



