Ha raggiunto già a duecento membri il comitato spontaneo che è nato a seguito dello scempio e per la ricerca della verità, Agropoli non è più la stessa
Per chi avesse pensato che la comunità di Agropoli avrebbe rapidamente archiviato lo scempio del litorale di San Francesco e dello scoglio dedicato al Santo di Assisi, ha fatto male i suoi conti. L’indignazione cresce e si rafforza, trasformandosi in azione concreta.

Su impulso del consigliere Raffaele Pesce, si è costituito un comitato spontaneo e trasversale, che conta già circa 150 adesioni, ma il numero è destinato a salire. L’obiettivo è chiaro: salvaguardare l’area di San Francesco e fare luce su quanto accaduto.
I manifesti con la parola “Vergogna” e l’immagine della chiatta all’opera dietro lo scoglio di San Francesco campeggiano ormai ovunque, sui social e per le strade della città. Un messaggio chiaro e inequivocabile: la comunità agropolese non intende rimanere in silenzio di fronte a quanto accaduto.
Il comitato non solo denuncia il danno ambientale subito dalla costa, ma anche il clima di omertà che sembra avvolgere la vicenda. Troppi interrogativi restano senza risposta, troppe responsabilità sembrano sfumare nel nulla. Per questo, i cittadini hanno deciso di unirsi e far sentire la propria voce, rivendicando verità e giustizia.
L’area di San Francesco, oltre a essere un luogo di straordinaria bellezza naturalistica, è anche un simbolo identitario per la città di Agropoli. Permettere che venga deturpata senza una reazione decisa significherebbe tradire la memoria e il senso di appartenenza della comunità.
Il comitato ha già annunciato le prime iniziative di mobilitazione, tra cui incontri pubblici e azioni di sensibilizzazione, con l’intento di tenere alta l’attenzione sulla vicenda e ottenere risposte chiare da parte delle istituzioni.
Agropoli non dimentica. E ora, più che mai, chiede giustizia.



