Paolino alla prova con la società partecipata di informatica che a dicembre dovrà rinnovare le cariche sociali ed il Presidente
Un segnale chiaro di rottura con il passato. È quello che il sindaco di Capaccio Paestum, Gaetano Paolino, ha voluto lanciare nei primi mesi del suo mandato, prendendo decisioni che hanno segnato una netta discontinuità rispetto alla precedente amministrazione guidata da Franco Alfieri, oggi imputato in un processo che interessa da vicino anche il Comune.
Tra i primi atti significativi, Paolino ha scelto di affidarsi a una Giunta tecnica, priva di figure politiche, puntando su competenze specifiche per affrontare le sfide amministrative. Non meno rilevante la decisione di costituire il Comune come parte civile nel processo Alfieri, un gesto che ha voluto rimarcare la distanza dall’ex sindaco. A questo si è aggiunta la sostituzione del segretario comunale, altro segnale di un cambio di rotta voluto e dichiarato.
Il sindaco ha portato queste scelte anche davanti alla commissione ministeriale, chiamata a valutare il rischio di infiltrazioni del consiglio comunale. L’obiettivo è dimostrare che Capaccio Paestum ha intrapreso un percorso nuovo, improntato sulla trasparenza e legalità.
Ma il vero banco di prova per Paolino si chiama Sistemi Sud srl. La società, nata nel 1999 con una partecipazione mista tra pubblico e privato e finalizzata a fornire servizi informatici agli enti locali, rappresenta oggi un nodo strategico e politico di grande peso. Ne fanno parte 32 comuni e due enti sovracomunali, con Capaccio che detiene il 40% delle quote, a conferma del ruolo centrale del Comune all’interno della compagine.
A dicembre 2025 scadranno le cariche del Consiglio di amministrazione e del presidente Mimmo Gorga, figura storica e influente, legata da sempre all’ex sindaco Alfieri e al tempo stesso presidente della Cilento Agropoli Servizi. Non pochi, sul territorio, lo considerano il vero “deus ex machina” di molti equilibri locali.
La scelta di Paolino, quindi, non sarà soltanto tecnica ma profondamente politica: confermare Gorga significherebbe garantire continuità col passato, mentre optare per un ricambio sancirebbe un taglio netto e definitivo con l’era Alfieri. Una decisione che, più di ogni altra, definirà la direzione futura dell’amministrazione e il peso effettivo della sua promessa di discontinuità.



