La Giunta decide di avviare una selezione pubblica dopo le dimissioni di Rinaldi e le tensioni interne legate alle regionali, al centro del dibattito il ruolo di Cauceglia e le motivazioni politiche che hanno riacceso lo scontro
La vicenda del comando della Polizia Locale di Agropoli torna al centro dell’attenzione cittadina, riaprendo una storia fatta di dimissioni improvvise, tensioni interne e scelte politiche che continuano a lasciare strascichi. L’ultima decisione della Giunta comunale — avviare un concorso per affidare ufficialmente il comando — segna il terzo capitolo di una saga amministrativa che sembra avviarsi verso una conclusione, ma non senza nuove scintille.
La scelta arriva a distanza di un mese circa dalle dimissioni del maggiore Rinaldi, che aveva lasciato l’incarico ad Agropoli lasciando intendere pressioni esercitate da alcuni rappresentanti della politica locale. Rinaldi, oggi alla guida della Polizia Locale di Capaccio Paestum dopo aver vinto un regolare concorso, aveva di fatto aperto un vuoto gestionale che molti si aspettavano potesse essere colmato dal ritorno di Maurizio Sergio Cauceglia.
Cauceglia aveva guidato il corpo prima dell’arrivo di Rinaldi, salvo poi essere rimosso e invocando negli anni successivi l’ausilio della giustizia di natura lavorativa. Il suo nome è tornato ciclicamente nel dibattito politico locale, anche perché una parte della maggioranza lo aveva individuato come naturale successore nel momento in cui la carica era tornata vacante.
Ma con l’avvicinarsi delle elezioni regionali, il quadro si è nuovamente complicato. Il sostegno dichiarato da Cauceglia al candidato Federico Conte avrebbe provocato “ire” e malumori in alcuni membri della Giunta. Non potendone disporre il licenziamento, la frattura politica ha assunto altre forme: secondo diverse ricostruzioni, sarebbe stata proprio questa tensione a determinare la volontà di escluderlo, ancora una volta, dalla guida della Polizia Locale.
La decisione della Giunta di procedere con un concorso pubblico è stata confermata dalle parole di un rappresentante della maggioranza, che ha attribuito la scelta anche al “mancato supporto alla vicesindaca impegnata alle regionali”. Una motivazione politica che, secondo i critici, suona come “un secondo siluro” nei confronti di Cauceglia, alimentando le polemiche su una vicenda che continua a intrecciare questioni amministrative, equilibri interni e strategie elettorali.
Resta l’auspicio che il concorso — strumento normalmente invocato in nome della legalità e della trasparenza — possa riportare stabilità a un settore strategico per la vita cittadina, dopo anni di fratture e ripartenze forzate, restano le motivazioni alla base di questa decisione.



