Il presidente annuncia le dimissioni immediate e irrevocabili spiegando la mancanza delle condizioni politiche e amministrative per proseguire il mandato avviato nel luglio 2024
Le dimissioni arrivano con effetto immediato e senza possibilità di ripensamento. Antonio Opramolla lascia la carica di presidente della Comunità Montana Alburni, mettendo fine a un mandato iniziato nel luglio del 2024 e segnato, come lui stesso sottolinea, da un profondo lavoro di risanamento amministrativo ma anche da crescenti difficoltà politiche.
Nella comunicazione indirizzata all’Ente, Opramolla definisce la scelta «frutto di grandi riflessioni e maturata in queste ultime settimane», spiegando che «mancano attualmente le condizioni politiche e amministrative per continuare il lavoro che ho iniziato, con trasparenza e dedizione». Alla base della decisione, secondo l’orm¹msuame spiegazione, la perdita di quel «condiviso senso di appartenenza e di dovere verso il territorio» ritenuto indispensabile per garantire continuità amministrativa e buon governo.
L’ex presidente chiarisce di voler lasciare spazio «a chiunque voglia cimentarsi nell’amministrare la Comunità Montana Alburni», precisando però che il suo sostegno potrà andare solo a maggioranze «capaci di guardare agli interessi del territorio e non a quelli personali». Le dimissioni, definite «immediate e irrevocabili», vengono presentate anche come un atto di netta contrarietà rispetto a dinamiche politiche che, a suo giudizio, non tutelano l’interesse collettivo.
Nel ripercorrere il lavoro svolto, Opramolla rivendica i risultati raggiunti sul piano finanziario e organizzativo. Al momento del suo insediamento, nel luglio 2024, l’Ente era «stato lasciato senza alcuna risorsa di carattere finanziario». Oggi, invece, la Comunità Montana Alburni dispone di risorse di cassa pari a 813.826,38 euro, somme che consentono di saldare i debiti verso i fornitori e garantire il pagamento degli stipendi agli operai idraulico forestali e agli operatori interni.
Tra i risultati elencati anche la riorganizzazione degli uffici e le assunzioni degli idraulico forestali che, sottolinea, «erano precari da oltre 20 anni». Un percorso che ha richiesto il riordino dei conti e il recupero delle rendicontazioni, assenti «da anni e anni», oltre al superamento di una fase in cui l’Ente era privo di una Giunta operativa.
Nonostante questi interventi, Opramolla afferma che sono venuti meno «tutti i principi che mi permetterebbero di governare per garantire il meglio al territorio alburnino». Da qui la decisione di lasciare l’incarico, che definisce inevitabile, pur ribadendo il legame personale e professionale con l’area.
«Continuerò, tuttavia, a difendere questi territori in cui sono nato, in cui vivo e in cui lavoro», scrive, richiamando «l’amore per la mia terra e per la mia gente» come unica motivazione del suo impegno pubblico, in contrapposizione a interessi personali che, a suo giudizio, hanno prevalso altrove.
La Comunità Montana Alburni si avvia ora verso una nuova fase amministrativa, in attesa di definire gli equilibri politici che guideranno l’Ente dopo le dimissioni del presidente.



