Parte dal Cilento una mobilitazione civile per chiedere stazioni ferroviarie accessibili a Pisciotta-Palinuro e Centola-Palinuro-Marina di Camerota, RFI riconosce le criticità ma non indica tempi certi
L’assenza di stazioni ferroviarie accessibili lungo un tratto strategico della linea Battipaglia–Reggio Calabria diventa un caso pubblico. È partita in queste ore una petizione per chiedere interventi concreti sulle stazioni di Pisciotta-Palinuro e Centola-Palinuro-Marina di Camerota, infrastrutture oggi di fatto inutilizzabili per le persone con disabilità e per chi ha ridotte capacità motorie. A sostenere l’iniziativa hanno aderito anche i sindaci dei Comuni di Centola e Pisciotta.
Nel documento che accompagna la raccolta firme, il problema viene descritto senza giri di parole. “Il fatto di non avere una stazione ferroviaria accessibile è un problema per tutti, sia per persone che hanno una disabilità, sia un genitore con il passeggino ecc… Diventa difficile vivere e venire in vacanza in queste zone, proprio perché manca una cosa fondamentale: l’accessibilità”.
La petizione nasce dalla richiesta avanzata nelle scorse settimane da Christian Durso, inviata a Rete Ferroviaria Italiana e poi rilanciata sui social, dove ha raccolto un ampio consenso. RFI, nella risposta ufficiale, ha riconosciuto l’inaccessibilità delle due stazioni e l’assenza del servizio di prenotazione per l’assistenza alle persone a mobilità ridotta.
Una presa d’atto che però non soddisfa i promotori dell’iniziativa. RFI, infatti, non ha indicato un cronoprogramma certo per l’adeguamento delle strutture, limitandosi a spiegare di stare “valutando la fattibilità di programmare gli interventi necessari per migliorare l’accessibilità della stazione di Pisciotta-Palinuro, mediante la realizzazione di ascensori”.
Una risposta giudicata insufficiente. “Questa risposta non la accettiamo”, si legge nel testo, perché i disagi segnalati sono concreti e quotidiani e non possono restare sospesi in un generico “valutando”. La mancanza di accessibilità, sottolineano i firmatari, incide sulla vita di residenti e turisti, in un territorio dove vivono molte persone con disabilità e dove altre rinunciano a trascorrere le vacanze proprio per l’impossibilità di muoversi in autonomia.
Christian Durso viene indicato come portavoce di una richiesta collettiva, non personale. Una battaglia che diventa anche una riflessione più ampia sul valore attribuito ai diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie. “Che valore si dà alla vita delle persone con disabilità? Che valore si dà a chi più di tutti ha bisogno di servizi accessibili?”, si chiede il documento, contestando l’idea che la presenza di stazioni accessibili a decine di chilometri di distanza possa essere una risposta accettabile.
Nel testo emerge anche la dimensione umana dei disagi, come quella dei familiari che assistono i propri cari ogni giorno e che si vedono costretti a percorrere fino a 50 chilometri per poter prendere un treno. Una situazione definita umiliante, perché priva le persone con disabilità degli stessi servizi garantiti agli altri cittadini.
La petizione si chiude con una richiesta chiara rivolta alla Regione Campania e a Rete Ferroviaria Italiana: passare dalle valutazioni agli impegni concreti, con tempi certi per rendere accessibili le stazioni di Pisciotta-Palinuro e Centola-Palinuro-Marina di Camerota. “Le nostre speranze affondano, ma non ci arrendiamo come non abbiamo mai fatto”, scrivono i promotori, ribadendo che l’accessibilità non è un favore, ma un diritto.



