Nuovo sequestro di beni per un valore di un milione di euro a carico di Domenico Chiavazzo già ai domiciliari ritenuto promotore di un’associazione per gioco online abusivo e riciclaggio
Un’imbarcazione di lusso e tre auto di grossa cilindrata, per un valore stimato di circa un milione di euro, sono stati sequestrati dai Carabinieri nell’ambito di un’inchiesta su un presunto sistema di scommesse illegali online e riciclaggio di denaro. Con quest’ultimo intervento, il valore complessivo dei beni sottoposti a sequestro sale a circa 8 milioni di euro.
Il nuovo provvedimento è scattato al termine di ulteriori attività investigative condotte dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Salerno, in esecuzione dell’ordinanza di misure cautelari personali e reali emessa dal G.I.P. del Tribunale di Salerno su richiesta della Procura. L’ordinanza era già stata eseguita lo scorso 2 dicembre.
Le operazioni hanno visto il supporto dei reparti territorialmente competenti di Angri, Pontecagnano Faiano e Salerno. Al centro dell’indagine c’è Domenico Chiavazzo, attualmente agli arresti domiciliari, ritenuto dagli inquirenti il promotore e capo di un’associazione per delinquere.
Secondo l’ipotesi accusatoria, il gruppo sarebbe stato finalizzato alla commissione di una serie indeterminata di reati, tra cui l’esercizio abusivo del gioco online e la raccolta illegale di scommesse, in violazione dell’articolo 4 della legge n. 401 del 1989. Contestati anche i reati di emissione di fatture per operazioni inesistenti, previsti dagli articoli 2 e 8 del decreto legislativo n. 74 del 2000, oltre a riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori.
Nel corso degli accertamenti, i militari hanno individuato ulteriori beni riconducibili al compendio aziendale della società Group Omega Service s.r.l., già sottoposta a sequestro finalizzato alla confisca per equivalente. Da qui il nuovo vincolo su beni mobili registrati ritenuti collegati alle attività illecite contestate.
Come precisato dagli investigatori, il provvedimento cautelare non comporta alcun giudizio definitivo di responsabilità. La posizione degli indagati resta infatti al vaglio dell’autorità giudiziaria e sarà valutata nelle successive fasi del procedimento penale.



