I carabinieri eseguono la condanna definitiva dopo la sentenza della Cassazione, il trentacinquenne era responsabile di più rapine armate in un ufficio postale privato
La mattina di Natale i carabinieri si sono presentati alla sua porta per accompagnarlo in carcere. Per Vito Galdi, 35 anni, rapinatore seriale, la condanna è diventata definitiva: dovrà scontare nove anni e otto mesi di reclusione al termine di un processo ormai concluso, dopo il pronunciamento della Corte di Cassazione.
L’uomo era consapevole di ciò che lo attendeva. A informarlo era stato l’avvocato Gerardo Lamanna, legale di seconda nomina subentrato nella fase dell’esecuzione della pena. All’apertura della porta, la mattina del 25 dicembre, Galdi si è trovato davanti i militari dell’Arma dei Carabinieri, coordinati dal capitano Greta Gentili e dal maresciallo Giuseppe Botta. «Prego, ci segua», le parole di rito pronunciate dai carabinieri prima dell’accompagnamento in carcere.
Galdi era ritenuto responsabile di una serie di rapine compiute con lo stesso modus operandi. Armato di coltello, aveva messo a segno l’ultimo colpo in un ufficio postale privato di Eboli, riuscendo a portare via circa 300 euro. Lo stesso esercizio commerciale era già stato preso di mira nell’ottobre del 2022: anche in quell’occasione l’uomo aveva agito allo stesso modo, riuscendo a impossessarsi di una somma più consistente, pari a circa mille euro.
Con l’esecuzione dell’arresto, si chiude definitivamente la vicenda giudiziaria che ha portato alla condanna del trentacinquenne.



