
Quel giorno l’Italia rimase sconvolta dal rapimento di un politico e dall’efferato omicidio della sua scorta, ecco la storia
Il 16 marzo 1978, un evento terribile sconvolse l’Italia: Aldo Moro, ex Primo Ministro italiano e leader della Democrazia Cristiana, venne rapito da quattro membri delle Brigate Rosse, mentre si trovava a bordo di una Fiat 130 blu in via Fani, a Roma. La scorta di Moro, composta dai carabinieri Domenico Ricci e Oreste Leonardi, fu uccisa dai brigatisti durante l’attacco.
L’Italia intera rimase sconvolta dall’evento e la notizia si diffuse rapidamente attraverso gli strumenti di informazione dell’epoca, con edizioni straordinarie alla TV e alla radio. Roma si fermò per un giorno, con negozi che abbassarono le saracinesche e la gente che si radunò per esprimere solidarietà alla famiglia Moro.
Nel frattempo, il Parlamento italiano rispose all’attacco delle BR dando rapidamente la fiducia al nuovo governo Andreotti, che nacque in un clima di grande tensione. Nel corso dei successivi 55 giorni, le forze dell’ordine non riuscirono a trovare Moro e la situazione rimase in stallo. Continuarono ad arrivare lettere da parte del politico alla famiglia e ai colleghi di partito, in cui si leggeva della sua profonda amarezza personale e delle minacce che pesavano sui suoi compagni di partito.
Tuttavia, la situazione si concluse tragicamente, quando le Brigate Rosse annunciarono di aver condannato a morte Moro e lo uccisero il 9 maggio. Il corpo di Moro fu ritrovato in una Renault 4 in via Caetani, nel centro di Roma.
L’uccisione di Moro rappresentò una svolta nella storia dell’Italia e portò alla luce l’estremismo politico e la violenza delle Brigate Rosse. La morte di Aldo Moro fu un grande shock per l’intero Paese e la DC, il partito di cui Moro era stato un importante esponente, rimase a lungo sotto accusa da parte dell’opinione pubblica per non aver fatto abbastanza per salvare il politico. L’evento rappresentò anche un’occasione per il Paese di fare i conti con la sua storia politica e di interrogarsi sul futuro della democrazia italiana.