
Le “Congree presenti nel Cilento manifestano una profonda radicazione al territorio con il peregrinare delle stesse nei varie chiese
Nel Cilento Antico, il Venerdì Santo è un’occasione molto speciale per i paesi dell’anello del Monte Stella. La tradizione prevede la Peregrinatio delle Congreghe, una forma culturale di grande valore identitario che consiste nella visita degli altari della reposizione da parte delle confraternite locali. Questa manifestazione, che richiama i riti penitenziari del 1500, mescola sacro e folclore in una preghiera che si scioglie nel canto corale a distesa. In questo modo, si rievoca l’atmosfera di mistero e terrore della crocifissione di Gesù e l’espiazione dell’eterna colpa umana a quella morte.
Non è chiaro se le confraternite siano espressione degli stessi canoni maturati dalle associazioni cristiane e poi laiche fiorite nel corso dei secoli, ma è certo che fin dalla loro nascita, hanno fatto parte del vissuto di queste terre. Le “congree” presenti in Cilento manifestano una profonda radicazione al territorio e, in occasione del Venerdì Santo, si muovono tra i villaggi ubicati alla falde del Monte della Stella.
La Passione di Cristo viene ripercorsa con il rito del pellegrinaggio, che giunge a compimento dopo aver chiuso ad anello un percorso circolare formato da un certo numero di altari. Una tesi vuole che il numero sia il 9 ovvero nove sepolcri da visitare, ma non vi è ancora una spiegazione del tutto accettabile che ne confermi la veridicità e il significato.
Questa antica tradizione cilentana è un vero e proprio tesoro culturale che attira ogni anno molti visitatori. La peregrinatio delle confraternite e la visita degli altari della reposizione sono momenti di grande suggestione e spiritualità, che trasportano i partecipanti in un’altra epoca e in un’altra dimensione, fatta di preghiera e di canto.