La decisione del Comune di Agropoli di respingere la richiesta di proroga è stata considerata illegittima dal Tribunale Amministrativo
Il 25 gennaio 2024, il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania, sezione Salerno, ha depositato la sentenza n. 278/2024, ponendo ufficialmente fine alla controversia che coinvolgeva il CineTeatro De Filippo di Agropoli e i rapporti tra il Comune e la ASGA Srl, società guidata da Sergio Di Fiore ed Annamaria Parente.
La sentenza ha dichiarato il diniego alla richiesta di proroga da parte della società come illegittimo, affermando che era diritto della stessa continuare la gestione del cineteatro almeno fino al mese di giugno 2022. Sergio Di Fiore ha espresso il suo disappunto riguardo al trattamento subito, sottolineando che la richiesta di proroga era stata avanzata considerando le restrizioni dovute alla pandemia da Covid-19, che avevano impedito ogni attività da marzo 2020 a febbraio 2021.
La decisione del Comune di Agropoli di respingere la richiesta di proroga è stata considerata illegittima dal Tribunale Amministrativo, che ha accolto parzialmente il ricorso presentato dalla società. La sentenza ha stabilito che, nella specifica situazione, doveva applicarsi la proroga automatica prevista dall’articolo 103 comma 2 del Decreto Legge 18/2020, noto come “Cura Italia”. Inoltre, tutte le affermazioni fatte dal Comune nel corso del 2021, inclusa la scadenza del contratto, l’obbligo di rilascio e la morosità accumulata, sono state dichiarate illegittime e annullate.
Annamaria Parente, amministratore della ASGA Srl, ha sottolineato la correttezza delle loro posizioni sin dall’inizio, respingendo le accuse avanzate dal Comune riguardo al pagamento di oltre 100.000 euro. Parente ha ringraziato coloro che hanno sostenuto la verità durante il processo e ha espresso gratitudine nei confronti dell’avvocato Marco Sansone, che ha difeso strenuamente la causa in tribunale.
I rappresentanti della società ricorrente hanno concluso affermando che, sebbene la giustizia sia giunta in ritardo, è giunta comunque, e ora insieme all’avvocato Sansone valuteranno le azioni da intraprendere per rimediare all’ingiustizia subita.



