“Insieme per Casal Velino” attraverso un manifesto pubblico si rivolge ai cittadini “Sindaco e vice sindaco, sotto processo per corruzione”
La minoranza del Consiglio comunale di Casal Velino spiega i motivi della mancata partecipazione al consesso civico. Lo fa attraverso un manifesto pubblico per dare spiegazioni a i cittadini del comune costiero.
“Cittadini di Casal Velino, si avverte la necessità di rinnovare alla memoria pubblica la decisione dei componenti del gruppo consiliare Insieme per Casal Velino di non partecipare più ai Consigli comunali.
La fase giudiziaria non è ancora finita ma la gravità dei fatti oggetto di valutazione e le centinaia di pagine d’indagini e d’intercettazioni, dal contenuto inequivocabile, ci consentono di fare delle precise valutazioni politiche su quanto avvenuto nel nostro Comune.
Sindaco e vice sindaco, sotto processo per corruzione e altri gravi reati contro la fede pubblica e la pubblica amministrazione, non possono tutelare l’interesse della medesima pubblica amministrazione tradita, sarebbe come affidare la vittima al suo carnefice.
Con essi sono imputati anche altri amministratori, dipendenti e affidatari, in un malaffare che vede tutti coinvolti a vario titolo.
Quale credito possono riscuotere per la tutela degli interessi pubblici del Comune di Casa/ Velino e dei cittadini?
La minoranza non ha inteso e non intende tenere in piedi un teatrino di una politica malsana, non intende legittimare un’istituzione che ormai non esiste più nei suoi contenuti vitali: la trasparenza, il buon andamento, l’imparzialità, la legalità.
Il Comune è stato tradito proprio da chi avrebbe avuto l’alto compito di difenderlo.
Per legge anche i consiglieri di maggioranza hanno un ruolo di controllo sull’attività amministrativa.
Cosa li spinge a girarsi sempre dall’altra parte o far finta di non vedere cosa accade nelle stanze comunali?
Di quali interessi sono essi portatori considerata la mancata reazione o presa di posizione diversa ad ogni attività amministrativa di dubbia legittimità legale?
Sono ignari di cosa avviene o sono compilici?
Non sappiamo quale delle due scelte sia la peggiore!
Lo sforzo più grande spetta, però, ai cittadini: non provare indignazione verso questi gravi fatti o continuare a mostrare assuefazione a questi comportamenti, addebitando responsabilità a chi ha portato alla luce questo sistema di gestione clientelare, non è più tollerabile.
Giustificare un andazzo che diventa sempre insostenibile per i canoni della legalità o, peggio ancora, assecondarlo per trarne qualche vantaggio, porta all’annullamento della coscienza critica e trasforma l’inerzia in colpa collettiva.
Chiediamo ai cittadini lo sforzo di ricercare esclusivamente la verità, perché essa non ammette presa di posizione ma solo la verifica dei fatti, e ritrovare il senso nobile della propria essenza di uomini e donne partecipi di una comunità solidale e democratica. la minoranza consiliare ha deciso di non discutere con chi non rappresenta più, nella sostanza l’istituzione pubblica, Continuerà a farlo, invece, dall’esterno, senza condividere nulla con essi e, come sinora fatto e dimostrato, stando sempre dalla parte del paese e dell’interesse collettivo della popolazione”.



