Una rete che aveva l’epicentro a Napoli ma con ramificazioni nel Salernitano fino ad arrivare in alcune cittadine del Cilento,
Un’imponente operazione antidroga, avviata dalla Procura di Torre Annunziata e condotta dai carabinieri, ha smantellato una vasta rete di spaccio che operava tra l’area vesuviana e il Salernitano, con ramificazioni fino al Cilento. L’inchiesta, frutto di mesi di intercettazioni telefoniche e ambientali, ha portato all’emissione di 51 misure cautelari, colpendo un’organizzazione criminale che aveva trasformato il traffico di stupefacenti in un vero e proprio sistema radicato sul territorio.
Le indagini e il ruolo di Torre Annunziata
L’inchiesta è partita da Torre Annunziata, epicentro delle operazioni investigative, dove gli inquirenti hanno individuato il fulcro dell’organizzazione. Gli investigatori hanno monitorato a lungo gli scambi tra i membri della rete, raccogliendo prove sulle modalità di approvvigionamento e distribuzione della droga. I fornitori principali si trovavano tra Napoli e Roma, e attraverso un sofisticato sistema di trasporti, la droga arrivava nelle varie piazze di spaccio gestite dal gruppo.
L’operazione ha permesso di ricostruire la capillare organizzazione del traffico di droga, che contava su ben 15 piazze di spaccio tra le province di Napoli e Salerno. Le modalità di distribuzione dimostravano una spregiudicatezza assoluta: in un episodio emblematico, una donna è stata ripresa mentre cedeva droga tenendo in braccio un neonato, dettaglio che evidenzia la pericolosità e la mancanza di scrupoli del gruppo criminale.
Le ramificazioni nel Cilento
Le indagini hanno rivelato che il traffico di stupefacenti si estendeva ben oltre l’area vesuviana, con ramificazioni che arrivavano fino al Cilento, in particolare nei comuni di Agropoli, Capaccio Paestum e Battipaglia. Questi territori, apparentemente lontani dalle dinamiche criminali dei grandi centri urbani, erano invece coinvolti attivamente nella rete di spaccio, con una domanda crescente di sostanze stupefacenti e una distribuzione capillare che coinvolgeva anche insospettabili.
Nel Cilento, la droga veniva occultata in abitazioni di incensurati e anziani, per sfuggire ai controlli delle forze dell’ordine. Inoltre, i trafficanti facevano ricorso a automobili con scomparti segreti per il trasporto delle sostanze illecite, riducendo il rischio di essere scoperti durante i controlli stradali.
I risultati dell’operazione
L’operazione ha portato all’arresto di 51 persone: 15 sono finite in carcere, 17 ai domiciliari e 19 sono sottoposte all’obbligo di firma. Gli arresti sono stati eseguiti in diversi comuni tra le province di Napoli e Salerno, oltre che a Catania e in alcune case circondariali italiane. Nel corso delle indagini, i carabinieri hanno effettuato sette arresti in flagranza di reato e sequestrato armi detenute illegalmente.
Oltre agli arresti, gli inquirenti hanno messo le mani su un ingente bottino: sono stati sequestrati 500.000 euro in contanti e 19 chili di cocaina, confermando il giro d’affari milionario della rete criminale, stimato in circa 8 milioni di euro.
La lotta dello Stato contro il narcotraffico
L’operazione rappresenta un duro colpo per il traffico di droga in Campania e un segnale forte della presenza dello Stato nella lotta alla criminalità organizzata. Le forze dell’ordine continuano a lavorare per individuare gli ultimi membri sfuggiti alla cattura: due indagati risultano all’estero e uno è ancora ricercato.
Con questa operazione, la Procura di Torre Annunziata e i carabinieri hanno dimostrato l’efficacia di un’azione investigativa strutturata e capillare, che ha permesso di disarticolare una rete criminale che, attraverso metodi sofisticati e senza scrupoli, aveva esteso la sua influenza fino alle porte del Cilento.



