
Oggi la Chiesa celebra San Martino I Papa, era il 1964 Federico Fellini vince il terzo Oscar per il miglior film straniero con “8 e 1/2”
San Martino I Papa e martire nasce nel 600 circa a Todi e muore il 16 settembre del 665 a Chersonea in Crimea. La vita di questo martire del dovere, che con ammirabile eroismo bevette fino all’ultima stilla il calice delle amarezze per la difesa della Chiesa, dovette certamente apparir grande ai suoi contemporanei!
La vita
Martino nacque a Todi nell’Umbria e studiò a Roma, ove si rese celebre per il suo sapere non meno che per le sue rare doti e virtù. Era appena stato consacrato sacerdote quando Papa Teodoro lo mandò come nunzio a Costantinopoli per tentare il richiamo dei Monoteliti all’unità della fede. Ma morto pochi anni dopo il Papa (649), Martino fu richiamato a Roma a succedergli.
Egli sali sulla Cattedra Apostolica col dolore di aver lasciato l’Oriente in preda alle eresie ed alle più gravi ribellioni. Onde, per prima cosa convocò il Concilio Lateranense, dove espose al venerando consesso la triste situazione e condannò gli eresiarchi principali: il patriarca Sergio, Paolo e Pirro; inoltre mandò un suo nunzio a Costantinopoli.
I Monoteliti anzichè sottomettersi s’accesero maggiormente di rabbia e tosto inviarono a Roma l’eresiarca Olimpio, coll’incarico di uccidere il Pontefice, o almeno di impadronirsi della sua persona.
Non avendo potuto ottenere il loro scopo, ricorsero a mezzi ancor più diabolici, calunniando il santo Pontefice presso l’imperatore, il quale, già infetto di eresia, fu spinto ad assecondare i loro empi disegni. Costante spedì tosto un secondo nucleo di satelliti che con la violenza e con l’inganno riuscirono a legarlo, e nella stessa notte 8 giugno 654, a imbarcarlo per Costantinopoli.
Colà giunto, dopo lungo e dolorossimo viaggio, fra privazioni e crudeli trattamenti, il santo Pontefice provò con irrefragabili ragioni la sua innocenza: ma invano. Costante tentò di costringerlo a sottoscrivere gli editti già condannati, ma il Papa disprezzando la minaccia, l’esilio e la morte stessa, rispose : « Non possumus ». Allora fu dai magistrati vilmente spogliato delle insegne pontificie, incatenato ed esposto all’infamia per le vie della città, mentre i fedeli gemevano. Fu poi messo in prigione per alcuni mesi, finché il 10 marzo del 655 venne deportato definitivamente in Crimea, per attendervi l’esecuzione della sentenza.
“Vivo tra le angosce dell’esilio”
Di là il santo Pontefice scriveva : « Vivo fra le angosce dell’esilio, spogliato di tutto, lontano dalla mia sede; sostento il fragile mio corpo con duro pane, ma ciò non mi importa. Prego continuamente Iddio che, per intercessione dei Ss. Pietro e Paolo, tutti rimangano nella vera fede. Confido nella divina misericordia che chiuderà presto la mia mortale carriera… ». Il Signore esaudì la preghiera del santo pontefice, che morì martire del dovere per la difesa della giustizia e della verità, il 16 settembre del 665, dopo 6 anni di dolorosissimo pontificato. Il suo corpo venne sepolto provvisoriamente in una cappella della B. Vergine, e poco dopo trasferito a Roma.
Altri Santi
Sant’ Ermenegildo Martire
Sant’ Orso di Ravenna Vescovo
Santi Carpo, Papilo, Agatonica e compagni Martiri
San Caradoco Eremita nel Galles
Sant’ Albertino da Montone Abate
San Sabas Reyes Salazar Martire Messicano
Maria Santissima di Gerusalemme Appellativo
Accadde oggi
947 – Ugo di Provenza abdica in favore di suo figlio Lotario II che è acclamato unico re d’Italia
1769 – Il brigantino Endeavour dell’esploratore James Cook arriva nell’isola polinesiana di Tahiti, era partito oltre un anno prima dall’Inghilterra.
1863 – Caprera, nell’isola del suo esilio volontario a nord della Sardegna, il generale Giuseppe Garibaldi, ancora costretto a letto dalla ferita alla gamba, riceve 37 visitatori
1870 – Viene fondato il Metropolitan Museum Art di New York
1895 – Alle falde del Vesuvio vengono trovati i resti di una villa romana risalente al 30 a.C. sepolta dalla eruzione del vulcano. Era stata l’abitazione di Lucio Erennio Floro sepolta dall’eruzione del 79. I reperti, venduti all’asta, alla morte dell’acquirente andranno al museo del Louvre di Parigi
1919- Nella città di Amritsar, in India, le truppe britanniche, guidate dal Brigadiere Generale Dyer, aprono il fuoco su una folla di manifestanti. I soldati sparano fino all’esaurimento delle munizioni, uccidendo 379 persone e ferendone oltre 1200.
1943 – Seconda guerra mondiale: radio Berlino annuncia il ritrovamento di fosse comuni nelle foreste di Katyn presso Smolensk, in URSS. Anni dopo si confermerà trattarsi di circa 15.000 ufficiali polacchi uccisi dalla polizia segreta di Stalin
1959 – In una intervista al settimanale “Gente” il cardinale Ottaviani precisa che la scomunica prevista per chi vota Partito comunista riguarda… solo “coloro che praticano discipline marxiste”.
1964 – Federico Fellini vince per la terza volta l’Oscar per il miglior film straniero con “8 e 1/2”. Lo aveva vinto nel 1957 con “Le notti di Cabiria” e nel 1958 con “La strada“. Nello stesso anno Sidney Poitier è il primo attore di colore ad essere premiato come miglior attore protagonista.
1976 – Un incendio, di origini dolose, devasta lo stabilimento Fiat di Rivalta, dove lavorano 15mila persone. I danni ammontano a due milardidi lire.
1986- Giovanni Paolo II visita la sinagoga di Roma. E’ la prima volta che un Pontefice entra in un tempio ebraico.
2004 – Quattro italiani, impegnati come guardie private, vengono sequestrati in Iraq dalle Falangi Maometto. Sono Maurizio Agliana, Umberto Cupertino, Fabrizio Quattrocchi e Salvatore Stefio.
1970 – Esplode l’Apollo 13: «Houston, abbiamo un problema». Una frase memorabile nella storia della conquista del cosmo. Più delle macchine e della tecnologia, furono la lucidità aritmetica e il coraggio dell’uomo a trasformare un clamoroso fallimento in una compiuta “mission impossible”. Dapprima l’onda d’urto di un’esplosione e poi i comandi dell’Apollo letteralmente impazziti. Guardando dall’oblò, l’equipaggio si rese conto che stava seminando nello spazio l’ossigeno del serbatoio 2, esploso per un cortocircuito (sul momento si pensò a un meteorite). La riserva a disposizione era insufficiente per le operazioni di allunaggio, per cui dalla base arrivò l’ordine di «missione annullata».
L’obiettivo a questo punto diventa riportare a casa gli astronauti. Gli ostacoli da superare erano diversi, l’equipaggio dovette trasferirsi nel LEM, che però era concepito per ospitare due persone per due giorni, mentre di lì in poi avrebbe dovuto reggere la presenza di tre persone per quattro giorni di viaggio.
Cominciò così una corsa contro il tempo dei tecnici della NASA, impegnati a cercare soluzioni ingegnose per limitare il livello di anidride carbonica e rintracciare l’energia elettrica necessaria per il rientro. Gli astronauti, dal canto loro, vennero chiamati a una dura prova di resistenza, dovuta all’assenza di viveri e acqua potabile e alle basse temperature. Ciò non impedì a Lovel di compiere manualmente una traiettoria mai tentata in precedenza e di trovare la lucidità giusta per scrivere a mano i calcoli, e utilizzandolo come scialuppa di salvataggio, alla fine furono tutti salvi.