
San Barbato di Benevento: il vescovo che combatté le pratiche pagane con la forza della fede e della perseveranza
San Barbato di Benevento Vescovo è una figura storica molto importante per la città di Benevento e per l’intera regione campana. Nato nel 612 a Benevento, morì il 19 febbraio 682 nella sua città natale. La maggior parte delle informazioni su di lui derivano dalla Vita del IX secolo, scritta circa duecento anni dopo la sua morte, che lo descrive come originario di Benevento.
Nel VI secolo, i Longobardi, popolo che aveva abbracciato l’arianesimo, invasero l’Italia e si impossessarono di grandi porzioni di territorio, tra cui la città di Benevento. Solo tra il 660 e il 670, alcuni capi longobardi cominciarono ad accogliere alcuni elementi della dottrina cattolica.
Grimoaldo, duca di Benevento, si impadronì del trono approfittando di una disputa tra i figli del defunto re Ariperto. Devoto all’arcangelo Michele, al quale era dedicato anche un santuario sul monte Gargano nel ducato di Benevento, lo proclamò patrono del suo regno e della nazione. Tuttavia, la popolazione continuava a praticare riti pagani, tra cui la venerazione di una vipera d’oro. Tra costoro vi era anche Romualdo, figlio di Grimoaldo, posto a capo del ducato quando Grimoaldo si era proclamato re.
San Barbato si rese conto che anche i presunti cristiani erano in realtà schiavi della superstizione e iniziò a denunciare incessantemente tali pratiche illecite. Pregava e digiunava in continuazione per la conversione del popolo, senza tuttavia ottenere grandi risultati. Solo nel 663, quando Grimoaldo fermò l’invasione da oriente di Costanzo II e attribuì la vittoria all’intervento dell’arcangelo Michele, Barbato riuscì finalmente a convincere la gente: fece fondere il serpente d’oro per farne un calice e abbatté un albero sacro utilizzato in riti idolatri.
Barbato fu eletto vescovo di Benevento dopo la morte del predecessore Ildebrando, che era morto mentre Costanzo cingeva d’assedio la città. In questa veste riuscì a eliminare i riti pagani praticati nel ducato, partecipando anche al VI concilio di Costantinopoli nel 680. Morì a settant’anni nel 682.
La figura di San Barbato di Benevento rappresenta una testimonianza importante della lotta contro le pratiche pagane nell’Italia medievale. Il suo esempio di fede e impegno nella conversione delle persone rimane ancora oggi un’ispirazione per molti.